Congedo per la violenza domestica e familiare
Tutti i dipendenti possono accedere ogni anno a 10 giorni di congedo retribuito per la violenza domestica e familiare. Ciò include i dipendenti part-time e occasionali.
Su questa pagina:
- Significato di violenza domestica e familiare
- Quando i dipendenti possono prendersi questo congedo
- Come matura il congedo
- Pagamento del congedo
- Requisiti delle buste paga
- Notifica e prove per ottenere il congedo
- Riservatezza
Significato di violenza domestica e familiare
Per violenza domestica e familiare si intende il comportamento violento, minaccioso o altresì offensivo da parte di determinati individui noti a un dipendente che:
- cercano di costringere o controllare il dipendente
- provocano danno o paura.
L’individuo potrebbe essere:
- un parente stretto del dipendente
- un membro dell’abitazione del dipendente, oppure
- un attuale o precedente partner intimo del dipendente.
Per parente stretto si intende:
- per quanto riguarda il dipendente:
- coniuge o precedente coniuge
- convivente di fatto o ex convivente di fatto
- bambino
- genitore
- nonno
- nipote
- fratello/sorella.
- il coniuge attuale o precedente di un dipendente o il figlio, genitore, nonno, nipote o fratello/sorella del convivente di fatto, o
- una persona imparentata con il dipendente secondo le regole di parentela aborigene o delle isole dello Stretto di Torres.
Quando i dipendenti possono prendersi questo congedo
Un dipendente deve essere soggetto a violenza domestica e familiare per poter essere eleggibile al congedo retribuito per violenza domestica e familiare.
Il dipendente può prendersi questo congedo se ha bisogno di svolgere commissioni per affrontare l'impatto della violenza familiare e domestica e non è pratico farlo al di fuori dell'orario di lavoro.
Ad esempio, questo potrebbe includere:
- prendere accordi per la propria sicurezza o per la sicurezza di un parente stretto (compreso il trasloco)
- presenziare alle udienze
- accedere ai servizi della polizia.
Il congedo non deve essere preso tutto in una volta. Può essere preso in giorni singoli o multipli.
Un datore di lavoro e un dipendente possono anche concordare che un dipendente prenda meno di un giorno alla volta.
Come matura il congedo
Tutti i dipendenti ricevono in anticipo 10 giorni di congedo retribuito per violenza domestica e familiare. Non devono accumulare il congedo nel tempo.
Il diritto di un dipendente a questo congedo si rinnova ogni 12 mesi in occasione dell'anniversario di lavoro del dipendente. Non si accumula di anno in anno se non viene utilizzato.
Pagamento del congedo
I dipendenti a tempo pieno e part-time ricevono la retribuzione piena per le ore che avrebbero lavorato se non si fossero presi il congedo.
I dipendenti occasionali ricevono la retribuzione intera per le ore in cui sono stati assegnati al lavoro nel periodo in cui hanno preso il congedo. Se un dipendente occasionale prende il congedo durante un periodo in cui non era previsto il suo turno, non è necessario che venga pagato per quel periodo.
La retribuzione piena di un dipendente è la sua retribuzione base più eventuali:
- pagamenti basati su incentivi e bonus
- supplementi
- indennità monetarie
- importi per straordinari o penalità
- eventuali altri importi identificabili separatamente.
Requisiti per le buste paga
Esistono regole sulle informazioni che non devono essere incluse nella busta paga di un dipendente relative al congedo retribuito per la violenza domestica e familiare. Questo serve a ridurre il rischio per la sicurezza di un dipendente quando accede al congedo retribuito per la violenza domestica e familiare.
Scoprite le regole che si applicano alle Buste paga.
Notifica e prove per ottenere il congedo
Se un dipendente si prende il congedo retribuito per la violenza domestica e familiare, deve informare il datore di lavoro il prima possibile. Questo può avvenire dopo l'inizio del congedo.
I dipendenti devono anche comunicare al proprio datore di lavoro per quanto tempo si aspettano che duri il congedo.
Un datore di lavoro può chiedere al proprio dipendente le prove che dimostrino che il dipendente si è preso il congedo per affrontare l'impatto della violenza familiare e domestica. Le prove devono convincere in maniera ragionevole che il dipendente si è preso il congedo per questo scopo.
Se il dipendente non fornisse le prove richieste, potrebbe non essere idoneo a prendere il congedo.
I tipi di prove includono:
- una dichiarazione legale
- documenti emessi dalla polizia
- documenti emessi da un tribunale oppure
- documenti del servizio di sostegno alla violenza familiare.
Riservatezza
I datori di lavoro devono adottare misure ragionevoli per mantenere riservate tutte le informazioni sulla situazione di un dipendente, ricevute come parte di una richiesta di congedo. Ciò include:
- informazioni sul dipendente che comunica di prendere il congedo
- qualsiasi prova fornita.
I datori di lavoro possono divulgare queste informazioni in alcune situazioni limitate. Ad esempio, se richiesto dalla legge.